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Il consumo di bevande alcoliche è responsabile o aumenta il rischio dell’insorgenza di numerose patologie: cirrosi epatica, pancreatite, tumori maligni e benigni (per esempio quello del seno), epilessia, disfunzioni sessuali, demenza, ansia, depressione.
L’alcol è inoltre responsabile di molti danni indiretti (i cosiddetti danni alcol-correlati), dovuti a comportamenti associati a stati di intossicazione acuta, come nel caso dei comportamenti sessuali a rischio, degli infortuni sul lavoro e degli episodi di violenza.
Il consumo di alcol ha effetti specifici su diversi organi che costituiscono il corpo umano. Tra questi troviamo fegato, gola, stomaco, pancreas, cuore, cervello e sistema endocrino.
L'organo più danneggiato dall'abuso di alcol è il fegato in quanto è il principale deputato alla sua metabolizzazione. Con un crescendo di effetti negativi, possono insorgere:
Le donne sono più a rischio per quanto riguarda i danni al fegato alcol-correlati, infatti sviluppano cirrosi con una dose minore di alcol rispetto agli uomini.
Coloro che abusano di alcol hanno una probabilità di tre volte maggiore di sviluppare un tumore al fegato rispetto a chi non beve.
Un eccessivo e prolungato uso di alcolici può causare l’infiammazione alla cavità orale, che talvolta peggiora fino all’insorgenza del tumore.
Le persone che bevono più di 21 bevande alcoliche alla settimana hanno una probabilità 10 volte maggiore di sviluppare un cancro alla gola rispetto a coloro che ne bevono meno di 7 nello stesso arco di tempo.
Fra i meccanismi ipotizzati alla base di questo effetto dell’alcol ci sono: alterazione della struttura e della funzione delle ghiandole salivari e l’accumulo di microorganismi nella mucosa orale, con conseguente sviluppo di infiammazione cronica. La mucosa infiammata diventa più suscettibile al danno portato dalle sostanze cancerogene; ciò incrementa la proliferazione delle cellule della mucosa, con aumentata probabilità di mutazioni del loro patrimonio genetico e sviluppo di lesioni pre-cancerose e cancro.
La mucosa dello stomaco ha un ruolo importante nella digestione dell’alcol, in quanto contribuisce in modo significativo alla sua metabolizzazione attraverso vari tipi di enzimi. Per questo motivo si parla di un “primo passaggio gastrico” che smaltisce una parte dell’alcol introdotto, prima che esso sia assorbito dall’intestino e trasportato al fegato. L’assunzione di eccessive quantità di alcol nel tempo non consente un normale funzionamento dei meccanismi fisiologici di difesa del rivestimento interno dello stomaco, provocando lesioni alla mucosa gastrica.
L’assunzione di una grande quantità di bevande alcoliche in una singola occasione può provocare una gastrite acuta emorragica, patologia grave e di difficile risoluzione.
Il pancreas è una ghiandola dietro lo stomaco che rilascia enzimi importanti per la digestione del cibo.
Un elevato consumo di alcol può portare nel lungo termine all’infiammazione, all’indebolimento e alla lesione di tale ghiandola, dando origine alla pancreatite acuta, infiammazione grave e molto dolorosa del pancreas.
Attraverso il sangue, l’alcol raggiunge anche il cervello, influenzando il sistema nervoso centrale, che controlla la maggior parte delle funzioni dell'organismo indispensabili alla vita.
A seconda della quantità di alcol ingerita, l’influenza sul sistema nervoso centrale può variare da sensazioni di euforia e disinibizione, a reazioni di abbattimento, aggressività, alterazione delle percezioni sensoriali, rallentamento del movimento, annebbiamento della vista, confusione dei discorsi, rallentamento dei tempi di reazione, perdita della memoria, perdita di controllo e della coscienza di sé.
Tali effetti durano (a seconda delle dosi di alcol ingerite) da qualche minuto a diverse ore. Tale lasso di tempo è comunque sufficiente ad esporre il soggetto a situazioni e comportamenti rischiosi (atti di violenza, vandalismo, rapporti sessuali a rischio, guida in stato di ebbrezza, ecc.).
Se il consumo eccessivo di alcol rappresenta un’abitudine costante, gli effetti sul sistema nervoso centrale agiscono a lungo termine compromettendo la capacità di apprendimento e concentrazione ed inducendo delle trasformazioni a livello neurobiologico che possono indurre alla dipendenza.
Inoltre, se la sua assunzione è protratta nel tempo, induce assuefazione (ovvero per ottenere lo stesso effetto è necessario aumentarne le dosi).
Un consumo moderato di alcol (fino a 2 bevute per occasione) sembra avere un effetto benefico sul cuore e sull’apparato circolatorio attraverso l’aumento dei livelli di colesterolo HDL, ciò non è riscontrabile però nei giovani, il cui rischio di contrarre malattie cardiovascolari è molto basso.
Consumare più di 4 bevute per occasione per un periodo prolungato, invece, porta all’aumento della pressione arteriosa con possibile comparsa di aritmie, insufficienza cardiaca e vasculopatie cerebrali.
I meccanismi principali che condizionano la comparsa di complesse alterazioni dell’apparato endocrino negli alcolisti cronici sono rappresentati da:
Uomini che hanno una storia di elevato consumo di alcol spesso hanno minori livelli di testosterone e maggiori livelli di steroidi (ormoni sessuali femminili), come l'estradiolo e l'estrone.